22. feb, 2014

Testo

Open Journal di Luciano Noseda

UNA STRANA COPPIA

Sempre per caso, per costanza o forse per intuito, sono riuscito a scovare una accoppiata particolare. Il pre MARANTZ 33 e il finale sempre MARANTZ 32.

Pre e Finale Marantz

In una mite giornata invernale, sono entrati, nella mia vita di appassionato HIFI VINTAGE, due apparecchi particolari, oserei dire rari.

Non avevo mai avuto il piacere di possedere un pre e un finale MARANTZ tutti americani. Mi è capitato per caso, come tante volte accade a chi va alla ricerca della "CHICCA" da poter sentire e apprezzare a casa con calma, seduto sul divano.

Naturalmente come un bravo " Fungiat", come si dice da noi per descrivere un ricercatore di funghi, non rivelerò dove trovo cotali meraviglie. Ma arriviamo alla descrizione dei due MARANTZ. Il primo è il pre thirty three così detto in lingua anglosassone, un apparecchio esteticamente e classicamente MARANTZ.

Come tanti apparecchi della casa Americana, c'è chi ne parla bene e chi no, rimane il fatto che essendo stato concepito e costruito in USA alla fine  degli anni sessanta inizio anni settanta è già una rarità.

Il pre in mio possesso, oltre ad essere originale in ogni sua parte, suona veramente bene e non sfigura con pre blasonati di altre marche.Dopo parecchio tempo passato ad ascoltare con attenzione la sua "voce", mi sono reso conto del perché molti appassionati di HIFI, se hanno tra le mani un MARANTZ all America, se lo tengono stretto, stretto.

Passiamo al finale, sempre MARANTZ, il modello thirty two (32). Anche lui progettato e costruito in USA, il mio esemplare, completamente integro e originale , mancava solo del classico frontale metallico, d'altronde non si può avere tutto. Il mio rimedio e stato semplice, usando un pezzo di plexiglass ho rifatto il frontale, colore nero, con scritta MARANTZ al centro.

Al di la' del fattore estetico, i 60 watt per canale suonano meravigliosamente e sono il giusto connubio con il pre 33. L'unico mio intervento, per sicurezza, è stato quello di sostituire i due grossi condensatori di livellamento, sulla alimentazione e già che c'ero ne ho inseriti due sovradimensionati.

Che dire, ho voluto far partecipi anche i lettori di Open Journal di questa mia nuova scoperta che mi ha reso molto molto felice.

Se puoi ascoltare la musica, bene e con apparecchi che oltre ad una storia sembra presentino anche un'anima, cosa puoi chiedere di più?

Buona musica a tutti.

23. nov, 2013

Testo preso da VIDEOHIFI

Open Journal di Luciano Noseda

Vita e Musica

Tutti i grandi musicisti sono sicuramente delle persone speciali e non conformi alla normalità. L'artista di cui parlerò è senza dubbio un grande musicista ma anche una persona speciale e un uomo splendido, genuino, vero.

IIL GRANDE NICO DI PALO

Un giorno mi capito' per caso di osservare un cartellone pubblicitario dove veniva pubblicizzato un concerto dei NEW TROLLS"il mito" che si doveva svolgere a Mariano Comense. Rimasi sorpreso nel vedere quel cartellone e pensai subito che non dovevo mancare quel concerto che riguardava personaggi del mio passato che mi avevano accompagnato con la loro musica ( Concert Grosso ecc.).

il giorno del concerto, dopo un breve tragitto in auto da Como a Mariano, io e la mia dolce metà ci trovammo in un cortilone della parrocchia di Mariano con un palchetto non molto grande, mi prese lo sconforto nel ricordo di palazzetti stracolmi nel buon vecchio periodo del PROGRESSIVE.

ma inaspettatamente mi dovetti ricredere  quasi subito. Prima dell'inizio del concerto ci furono incontri "speciali". I componenti del gruppo dei NEW TROLLS  erano in mezzo alla gente e sgranocchiavano qualcosa prima di suonare, parlavano con la gente e anche io feci qualche battuta con loro.

già questo mi piacque molto e mettendomi a sedere vicino al palco, pensai alla grande umiltà di questi grandi musicisti che fuggivano ogni forma di divismo.

L'uomo che volevo conoscere di persona , egoisticamente ,era uno solo, NICO DI PALO, forse il più famoso componente dei NEW TROLLS, non solo per le sue indubbie capacità musicali ma anche per la sua enorme volontà nell'affrontare le avversità che gli si erano presentate dopo il suo terribile incidente automobilistico.

iniziato il concerto, per me,è iniziata la festa. Tutti i brani cantati li straconoscevo ed è stata una goduria durata quasi due ore, musica, emozioni, ricordi,incredibile poter sentire dal vivo parte della musica del mio cuore.

non ho saputo trattenere le lacrime alla presentazione di NICO al pubblico che, seppur in un piccolo spazio, in un paese della Brianza, lo ha osannato e applaudito come difficilmente mi è capitato di sentire dal vivo.

emozioni su emozioni, alla fine del concerto ho potuto dare la mano e scambiare qualche parola con tutti i componenti del gruppo dei NEW TROLLS e sopratutto con  NICO DI PALO, Persona splendida, artista  a tutto tondo, musicista con una sensibilità ed una anima meravigliosa.

un autografo su un poster del gruppo, una stretta di mano che ricorderò per tutto il resto della mia esistenza e il ricordo di una serata bellissima.

La voce di NICO DI PALO se possibile, me la porterò memorizzata nella mia mente FOREVER. Grazie NICO di aver superato una montagna di difficoltà nella tua vita e di averci regalato la tua presenza, basta la presenza a volte per rasserenare il CUORE.

Buona musica a tutti.

24. ott, 2013

Testo preso da VIDEOHIFI

Open Journal di Luciano Noseda

Mostre HI-FI

Poche ma buone. Potrebbe essere questo lo slogan vincente per descrivere le, ormai poche, mostre di alta fedeltà. Peccato, certo peccato per noi appassionati ma, oltre al convincimento che l'hifi dovrebbe essere considerata un pochino di più, vi è anche una sensazione strana, naturalmente parlo per me stesso......

Apparecchi hi-fi da sogno

L'argomento che vorrei trattare in queste mie poche righe, è forse un pochino spinoso, non certo offensivo per nessuno.

Mi capita spesso di visitare mostre hi-fi, sono un appassionato di musica e di apparecchi che la riproducono con una certa fedeltà. Ebbene, visitando le varie mostre, da un po' di anni a questa parte, ho sempre più la netta sensazione di un divario notevole fra impianti esposti e la realtà casalinga di noi appassionati. Con l'affermazione "noi" intendo la stragrande maggioranza di appassionati hi-fi.

Mi spiego meglio, non riesco a capacitarmi, e penso non solo io, dei prezzi esorbitanti di molti, moltissimi apparati esposti in tutte le odierne mostre  di alta fedeltà. Con questa affermazione non voglio sottovalutare il valore tecnico e funzionale di casse acustiche, amplificatori, giradischi ecc. che si possono ammirare nelle varie salette dell' HI END o TOP AUDIO o qualcos'altro, io penso solo ai vari prezzi esposti o detti dai vari espositori, a richiesta, che sono perlo più

altissimi. Certo che ci devono sempre essere le cose migliori, specialmente in mostre o convegni hi-fi ma, mi piacerebbe vedere anche cose alla portata di tutti, apparecchi che si possono acquistare e non apparecchi mega galattici, inarrivabili,

belli ma troppo, troppo e basta. Sogno, in fin dei conti, un ritorno, forse impossibile, ad un hi-fi "consumer", di massa. Non certo schifezzuole tutte in plastica da supermercato ma veri e propri apparati HiFi dai costi  abbordabili.

Capisco che i tempi cambiano e forse sempre meno persone hanno tempo e voglia di ascoltare musica o di spendere soldi "inutilmente"ma tant'è, se ogni volta che un appassionato( e ce ne sono sempre meno) va ad una mostra hi-fi e si vede passare davanti agli occhi migliaia di euro per ascoltare musica e non può fare altro che sognare. Diventa frustrante.

Sogno un mercato dell'Alta Fedeltà alla portata di molti, forse è proprio un sogno, bisognerebbe tornare ad una concezione di massa per un mercato che è diventato di nicchia.

Alle volte i sogni si avverano.

buona musica a tutti.

25. set, 2013

Testo preso da VIDEOHIFI

 

Open Journal di Luciano Noseda

Il giradischi, questo sconosciuto...

Un bel giorno, quasi per gioco, ho voluto cimentarmi nella costruzione di un giradischi, diciamo non convenzionale, che comunque ha dato e continua a darmi grandi soddisfazioni.

Giradischi, che passione!

Sempre alla ricerca dell'ignoto, nel campo hifi, una sera d'inverno fredda e tempestosa, mi sono messo in testa un'idea balorda. Costruire un giradischi che avesse come prerogativa un braccio in legno, si, proprio in legno. Avevo visto in rete parecchi esempi di giradischi più o meno belli e funzionali, con bracci in legno.

Avevo a disposizione, come al solito, dei rimasugli di vari apparecchi hifi, tipo, un giradischi Pioneer, con mobile sfondato, un supporto di un braccio Lenco, un porta testina sempre Pioneer, ed alti pezzi vari. Iniziai subito la costruzione del giradischi.

Per prima cosa mi procurai un asse di legno dello spessore di due centimetri e della grandezza di un normale giradischi, poi iniziai a montare il piatto Pioneer con dei supporti ricavati da un altro giradischi, anche lui di recupero. L'elettronica per il comando del motore (a trazione diretta) la collocai dietro il piatto stesso, il tutto a vista e senza alcuna copertura.

Poi venne la volta del braccio. Un bel tondino di legno, un porta testina in plastica, della Pioneer e come supporto, un bel pezzo della Lenco. I fili per il collegamento della testina, rigorosamente all'esterno del braccio. Il tocco finale, un alza e abbassa braccio, fatto dal sottoscritto, rigorosamente con pezzi di recupero.

Come testina  dopo varie prove, ho montato una buonissima Stanton 681 con il suo spazzolino.

Mi dimentico di spiegare come ricavai il contrappeso del braccio, un filtro di un rubinetto da cucina, naturalmente in metallo ed anche ben cromato!

Non so se dalla foto si può intuire il risultato finale, vi assicuro che dopo varie prove e funzionamenti, lo pseudo giradischi funziona a meraviglia. Si può anche non credere a ciò che ho scritto, ma varrebbe la pena sentire questo mio esperimento, per rendersi conto come può suonare un modesto trazione diretta con un braccetto in legno qualsiasi.

Fatto questo singolare arnese, dopo una o due settimane, arrivarono a casa mia due attenti Audiofili, appassionatissimi di hifi, e con una mania sfegatata per i Thorens. Quando videro che stavo mettendo un disco sopra uno strano giradischi, si incuriosirono non poco. Mi iniziarono a chiedere, cosa fosse, ma perché è così? Come mi è venuto in mente!

Dopo l'ascolto però non c'era più nulla da dire, anzi iniziarono, questi due miei amici, a farsi delle domande tecnico filosofiche, tipo: ma cosa serve un piatto pesantissimo, ma perché suona così bene quel legnetto, al posto di uno SME, come è possibile viaggiare senza antiskating!

Bene, secondo me, la conclusione è una sola. Alle volte con un pizzico di incoscienza e di genialità (fortuna), si riesce ad ottenere risultati incredibili.

Buona musica a tutti.

Scrivi qui i tuoi commenti:

http://forum.videohifi.com/discussion/332434/su-open-journal-il-giradischi-questo-sconosciuto-

 
 
 
13. set, 2013

Testo preso da VIDEOHIFI

Open Journal di Luciano Noseda

Una vecchia coppia può rendere felice!

Il mercato dell'usato di Cormano è frequentatissimo, caotico, e se lo conosci tenti il tutto per tutto e arrivi prestissimo, diciamo, alle 5.30 AM ... quando arrivano i ricercatori incalliti. Quelli pronti a calpestare chicchessia pur di raggiungere il "pezzo unico", ribattezzato da me "il colpaccio".

Una cassa AR

Certo non sono in tanti ad alzarsi alle cinque il sabato per andare al mercatino.

Questo pensavo io. Si, lo pensavo prima, prima di essere andato al mercatino.

Poverino!!! Un mare di gente, altro che nessuno! Si alza tutta la Lombardia per venire a 'sto mercatino, cribbio!

Il mercato dell'usato di Cormano è frequentatissimo, caotico, e se lo conosci tenti il tutto per tutto e arrivi prestissimo, diciamo , alle 5.30 AM, oppure alle 8/8.30 quando le bancarelle sono già montate e riempite.

Due orari che sono determinanti. Alle 8.30 arrivano tutti, mentre alle 5.30, quando, in alcuni periodi dell'anno è buio pesto, arrivano i ricercatori incalliti.

Quelli pronti a  calpestare chicchessia pur di raggiungere il "pezzo unico", ribattezzato da me "il colpaccio".

Decisamente quella fredda mattina di inverno, nel buio, rotto solo dalle torce elettriche che qua e là sparavano la luce su apparecchi impegnati in qualche modo,  trovai "il pezzo unico".

Erano per terra, quasi nascoste, con attorno roba di ogni genere e come mimetizzate nella notte che in poco tempo sarebbe divenuta giorno. Sembrava che attendessero me. Sporche, anonime, irriconoscibili ad un occhio, diciamo, da appassionato, ma fortunatamente non ai miei occhi.

Le mitiche, favolose, introvabili ed anche, ve lo posso asserire con certezza, PESANTISSIME AR 10 pigreco. Ora, quando tu trovi "il colpaccio", adrenalina a mille, vuoi concludere subito la transazione di acquisto, non vedi l'ora di prendere sulle spalle il tuo amore e scappare a casa per capire se il tutto è recuperabile, ovvero se hai fatto "l'affare della vita".

Io ho fatto esattamente così.

Sono riuscito, con calma, dopo, a rendermi conto del c..o che ho avuto.

Per un ricercatore del Vintage HIFI è stata l'apoteosi.

Oggi, a casa, su due stand in metallo sono posate le mie adorate AR 10 pigreco, completamente restaurate dal sottoscritto, bellissime e con una voce meravigliosa. Tutto è finito BENE.

Sono davanti a loro, collegate, e ascolto la mia buona musica, è passato un po' di tempo, ripensando al passato......piango di felicità, come un bimbo.

 

Scrivi i tuoi commenti sul Forum di VideoHifi:

http://forum.videohifi.com/discussion/321242/su-open-journal-una-vecchia-coppia-puo-rendere-felice#Item_1