18. lug, 2014

Testo tratto da VIDEOHIFI

Open Journal di Luciano Noseda

E la vita suona via

Tempo d'estate, tutti al mare, o quasi. Sono a casa tranquillo e posso godermi la mia musica preferita. Succede sempre così da anni, è il mio modo di essere di concepire la vita.

Tranquillo sul divano con la compagnia benevola della mia amata gatta, la mia compagna al lavoro., mi godo l'impianto HIFI e ascolto dischi, CD, musica liquida. Sono contento.

Riesco ad assaporare, più passa il tempo, il senso della musica, che può valere diversamente per ognuno di noi ma, che, alla fine manda sempre messaggi positivi, sensazioni piacevoli, rilassamento, RELAX.

La cosa sconvolgente, però, sta nell'inarrestabile avanzamento dell'orologio.

Ebbene si, ti accorgi, pur ascoltando brani suadenti e dolci melodie, che, quello che "ti frega",è l'attimo, Si proprio l'attimo, l'istante passa e non torna mai più. Quella nota che avevi sentito un attimo prima, è già passata, come le lancette del tuo orologio.

Pensieri profondi, o una  consapevolezza che la tua musica invecchia con te?

Senza cadere nella filosofia, sono convinto che si possa portare con se, con il proprio pensiero, nella propria mente un bel bagaglio di buona musica e riproporla ogni qual volta si abbia bisogno di essa. Come? Semplice, con la fantasia.

Il tempo può portare via le persone care, i luoghi amati, la salute, ma non può portare via ciò che abbiamo nel nostro cuore e sopra tutto, nella nostra mente.

Forse il caldo mi ha giocato un brutto scherzo, ed ora mi fa dire cose strane. Non credo. Credo invece nel futuro, credo che la mia passione per la musica e l'HIFI sia più forte del tempo, perciò vi dò un consiglio; aprite un file nel vostro cervello e archiviate tutta la buona musica che vi piace, tenetela ben archiviata, e se la vita suona via.....avrete sempre la vostra amata musica, anche nel punto più remoto dell'universo.

buona musica a tutti

 

 
 
 
 
27. mag, 2014

Tratto da VIDEOHIFI

Open Journal di Luciano Noseda

Il disco nero

Negli anni ottanta con l'avvento del compact disc il vinile ha subito un grande calo delle vendite che ha portato nel giro di qualche anno alla quasi sparizione nei negozi di LP. Mi ricordo grandi negozi che vendevano anche per corrispondenza dischi di importazione e nazionali in grandi quantità, sparire o convertirsi ai CD, facendo piazza pulita di migliaia di dischi, probabilmente mandati anche al macero.

Un buon disco, che passione!

Oggi molti giovani non sanno nemmeno cosa può essere un giradischi, si forse qualcosa hanno sentito dai genitori o da qualche amico, ma niente di più.

Dicono che il disco nero abbia una seconda giovinezza, il mio pensiero personale, che non vuole essere disfattista nei confronti di nessuno, è che quelle persone che negli anni ottanta hanno buttato tantissimi LP in nome della tecnologia e del cosiddetto purismo del suono digitale, siano clamorosamente e giustamente tornate indietro. C'è senza dubbio una parte di giovani interessata al passato e piacevolmente coinvolta dal messaggio analogico che può fuoriuscire dal vinile ma la gran parte dei fruitori dei dischi sono ancora quelli che lo hanno condannato anni fa.

Anche io sono un maniaco della tecnologia, a Como, la mia città, sono stato uno dei primi ad avere un lettore digitale della Sony, che anni dopo ho ritrovato al museo della scienza e della tecnica a Milano!

Allora non avrei mai pensato di ricercare, trenta anni dopo, dei vinili in rete o di andarli a comprare in qualche negozio. Allora pensavo che la svolta digitale ci avrebbe portato chissà dove e che il tempo non si può fermare. Ho venduto i miei dischi e mi sono disfato di un impianto che ritenevo troppo legato all'ascolto analogico.

Sono stato un pazzo e molti anni dopo mi sono ritrovato tutti i miei amati LP e molti altri ancora, per la soddisfazione delle mie orecchie. Ho capito che il futuro lo si può vedere anche e soprattutto in funzione del passato, che non si butta niente e tutto in parte ritorna.

La mia generazione è stata fortunata, ha conosciuto l'analogico, certo i giovani di oggi li chiamano "digitali" ma il nostro compito, per quanto possiamo fare, è far conoscere ai nostri figli e nipoti come si può godere di un ascolto pacato e sereno, su un morbido divano, al di fuori del caos e della caotica vita moderna, di un datato ma essenziale mezzo per fruire dell'amata musica, il disco nero.

Buona musica a tutti.

 

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24. mag, 2014

Tratto da videohifi

Open Journal di Luciano Noseda

MUSICA DIVERSA, IMPIANTO DIVERSO

Un argomento scottante per ogni audiofilo è l'impianto che possa soddisfare ogni tipo di musica senza per questo dover sostituire le casse o l'amplificatore o il giradischi con relativa testina, tutto per non spendere cifre notevoli.

L'impianto

La mia personalissima soluzione non è stata semplice e non è maturata in poco tempo. Premetto che a me piace ogni tipo di musica, moderna, classica ecc.

I miei primi impianti erano basati essenzialmente sulla qualità e prezzo dei vari componenti, non potevo fare altro. Col passare del tempo ho maturato un pensiero che trova molti audiofili concordi, cioè avere più impianti per poter soddisfare qualsivoglia genere musicale.

Per fare tutto ciò, come ho detto prima, ci vogliono parecchi soldi, oppure tanta, tanta pazienza e tempo, molto tempo. Nel giro di parecchi anni, comunque, sono riuscito a soddisfare con passione i miei desideri, ed ora posso ritenermi appagato.

Senza tediarvi troppo vi descrivo in breve quello che ho combinato, sopratutto per quanto riguarda amplificazioni e casse acustiche, perché sulle varie fonti, tipo lettori CD e giradischi, ancora oggi cambio idea facilmente e di conseguenza girano vari lettori e vari giradischi.

Sulle casse invece tengo molto ad un suono particolare, sia per il jazz o per la classica o per il genere moderno( vedi Rock, Funky, etc.). Anche per i vari amplificatori, la stessa cosa.

Allora, chi non sentirebbe bene un disco di jazz con delle belle Altec, molto efficienti, molto presenti e dettagliatissime, ebbene questa è stata la mia scelta.

Certo non le ho comprate  nuove e ho sborsato un mucchio di euro, no, no.

Mi è capitata una occasione per due altoparlanti Altec eccezionali e non me la sono fatta scappare, ho costruito due " contenitori" adatti allo scopo e il gioco era fatto.

E che dire di due casse AR, magari le Pigreco, per la musica classica. Per me ottima scelta. Quella che ho fatto io, trovate ad un mercatino e ricondizionare, al pari di casse molto costose ma ad un ottimo prezzo!

Se poi vogliamo finire in gloria, mancano le casse acustiche per ogni genere, forse quasi un riferimento. Anche queste trovate a Fregene tanti anni fa, usate e ricondizionare perfettamente. Una bella coppia di ALLISON ONE.

Come elettronica dopo vari passaggi sono finito a dei validi componenti, tipo pre e finale Marantz per sentire la classica. Pre Mcintosh e finale valvolare per il Jazz.

Per il genere moderno ho abbinato anche un integrato Mcintosh alle Altec e mi dà grandi soddisfazioni. Sicuramente per mettere in pista diversi impianti ci vuole anche tanto spazio e capisco che qualcuno penserà che sono matto, ma alla passione non si comanda! E poi, in questo modo, si riesce a soddisfare le proprie orecchie.

In conclusione, vorrei che si capisse una cosa fondamentale. Non occorre spendere tanti soldi per ascoltare musica a buoni livelli, ci vuole passione e piano piano, componente dopo componente, cercare gli impianti ideali, si! Perché un impianto solo probabilmente, quasi certamente non vi basterà. E, concludendo, mai fare il passo più lungo della gamba, o meglio più lungo delle proprie orecchie.

Buona musica a tutti.

 

 

 

 
 
 
 
25. gen, 2014

Testo

Il sito del mio amico Paolo e' www.sonusfera.com

potete vedere il sito e ammirare la bravura del costruttore di casse non convenzionali Paolo.

25. gen, 2014

Immagine

Parlare di Paolo e un piacere. Grande amatore della musica, ha creato delle casse acustiche particolarissime